Ambulatorio dott. Dino Comodo

Ovunque, nel mondo, c’è un grande interesse per la bicicletta. Ai ciclisti vengono riservati spazi e servizi sempre più ampi. Metropoli del terzo mondo, cittadine di provincia italiane, capitali scandinave e persino New York hanno da tempo spostato gli investimenti dalle strade e parcheggi per le automobili alle piste e servizi per i ciclisti.

Da noi, invece, assistiamo ad un malsano accanimento nel disegnare parcheggi di ogni colore (bianchi, gialli, blu, rosa) e rotatorie dal look autostradale. Un eccesso di canalizzazione del traffico automobilistico, nel disperato tentativo di renderlo sempre più “scorrevole”.

Di questo passo il simbolo della pista ciclabile lo vedremo ancora per molto tempo solo in fotografia.

Ambulatorio dott. Dino Comodo

In architettura la somma dei materiali moltiplica le qualità dell’oggetto e produce un risultato unico, il cui valore è non commensurabile con i componenti e le abilità utilizzate. La duratura conformità all’uso eleva a potenza le qualità dell’oggetto, che in futuro avrà tanto di noi da raccontare. Difficilmente un oggetto di architettura diverrà un resto, ridurrà così, almeno un po’, la montagna di rifiuti che il nostro scellerato modo di vivere ci fa produrre.

Un po’ di matematica

Ambulatorio dott. Dino Comodo

La qualità si può ottenere solo con il tempo. Tempo del committente che valuta con intelligenza le esigenze da soddisfare, senza trascurare gli aspetti semantici e percettivi. Tempo del progettista che travalica la mera questione funzionale, i vincoli di ogni tipo, le risorse disponibili e decide di approfondire aspetti per i quali nessuno gli riconosce un maggior compenso. Tempo delle maestranze, necessario per ottenere la giusta qualità. Del resto l’abilità di un maestro muratore, di un falegname o di un fabbro si accumula nel tempo, dalla somma di tante singole esperienze, positive e negative.

Quando poi è completa, l’architettura richiede del tempo per essere veramente apprezzata. Bisogna girarci intorno, attraversarla, ritornarci nelle diverse ore del giorno e della notte, nelle varie stagioni, dopo qualche anno, dopo mille anni. A un’architettura non bastano cento foto per essere rappresentata. Non è solo una questione di visione stereometrica: l’architettura va vissuta e, per vivere, occorre tempo.

Costruire spazi senza qualità, con risorse insufficienti, con maestranze incompetenti o in cattiva fede, dovendo rispettare una pianificazione frettolosa o fraudolenta, ignorando le esigenze degli utenti, facendo il doppio lavoro: tutto ciò non produce architettura ma solo una colossale perdita di tempo e di risorse. Per realizzare architettura servirà, innanzi tutto, la dedizione dell’architetto, che non potrà essere contemporaneamente anche politico, insegnante, imprenditore. Egli, nella calma del suo studio e prendendosi il tempo necessario, prefigurerà nel progetto la futura architettura.

Con un po’ di fortuna il progetto sopravvivrà ai mille agguati che lo attendono, ma l’architetto dovrà essere pronto in ogni momento a intervenire per convincere un burocrate ottuso, stimolare il committente ad andare avanti, impedire che l’impresa esecutrice commetta degli errori. Spesso qualcosa va male, anche se l’architetto ci ha messo tutto l’impegno possibile: il divorzio dei committenti, la crisi, l’amministrazione che cambia, l’impresa inadeguata... Ma, quando il miracolo avviene e l’architettura si materializza, l’emozione ti assale e dimentichi le rinunce, i compromessi, le incomprensioni, le liti.

Finalmente l’architettura è là e vorresti che durasse per sempre!

L’Architettura è Tempo

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Edifici intimamente connessi con lo spazio urbano: l’uno determina l’altro e viceversa. I temi della compatibilità dimensionale ed ecologica condotti con lucidità fino ai limiti della totale compenetrazione delle funzioni esterne e interne dell’involucro architettonico. La copertura è giardino o piazza, le pareti esili diaframmi di vetro o piani immaginari definiti dal bordo delle coperture.

Architetture nelle quali nulla è inutile, che ritagliano lo spazio ma non lo ingombrano, che moltiplicano i punti di vista.

Dominique Perrault Architecture, Ewha Womans University (Corea del Sud).

Mauro Cammarelle e altri, Piazza G. Fortunato, Rionero in V. (PZ), progetto.

Mauro Cammarelle e altri, Parcheggio e belvedere, Venosa (PZ), in corso di ultimazione.

(click sulle immagini per approfondire)

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